IL BANCHETTO DI ASTINO
Il banchetto è un ricordo adolescenziale dove con lo zio Nello,
Matteo girava per i mercati sulle Orobie.
Con due semplici tavoli di legno abbelliti da una gonna verde pastello
lo trovate tutte le domeniche all’entrata del frutteto di fronte al monastero.
Una location unica, antica che sa di storia dove si imbandiscono splendidi picnic
dove un migliaio di piante di pesche rosa,
colorano ad ogni primavera
vestendo la valle d’astino con un bel fiocco,
di un rosso morbido che sa di bimba,
di guance rosse e di coccole.
Lì direttamente con i piedi sulla terra
sullo sfondo di un mare di ciliegio,
potrete gustarvi una bellissima passeggiata
e far tappa su una delle tante ballette di paglia sperdute nei campi.
Qui è dove Matteo raccoglie i fiori spontanei creando degli splendidi mazzetti sempre presenti di fronte ai vostri cuori.
Qui è dove i bambini piccoli possono fare i primi passi magari cadendo sulla morbida erba e con le loro manine arrivare a staccare il loro primo frutto.
Qui è dove gli innamorati si prendono per mano
a passeggiar tra i bianchi fioriti filari.
Qui è dove allestiscono le tende i viaggiatori stranieri.
Qui è dove d’estate l’aria fresca scende dalla valle e sotto un canto di cicale si stappano le bottiglie per brindare alla felicità.
Qui è dove vedrete dei coniglietti scappare tra le rive ancora vissute di una vigna
che conta centinaia di anni.
Qui è dove nidificano i fagiani e pascolano i cervi all’imbrunire dove sentirete il picchio verde che sta costruendo il suo nido in una vecchia quercia caduta nel bosco.
Qui è dove d’estate all’alba potrete sentire un silenzio vivo di quei monaci che sussurrano la scuola di una vita dimenticata.
Qui è dove a volte si perdono le lacrime dopo una fredda notte che ha gelato i fiori
o un violento temporale che ha massacrato i figli della natura.
Qui è dove porterei la donna che amo
dove vorrei veder tramontare il sole nei suoi occhi,
abbracciarla all’arrivo della frescura notturna
per poi baciarla all’arrivo della luna.
Qui è dove ho sentito ridere la gente tra i filari.
Qui è dove avvengono le abbuffate di ciliegie,
dove i sorrisi dei bambini si tingono di baffi rossi color sangue.
Qui è dove gli anziani si siedono ad ammirare l’ambiente,
a godersi il tempo che gli rimane.
Ecco questo è il banchetto
e Matteo non è altro che un orso gentile a cui le api insegnano il rispetto,
il lavoro, l’organizzazione e l’importante servizio che svolgono per l’uomo.
Non è il miele che fa ricca un’ ape bensì il suo ruolo.
Il suo lavoro.
Essere agricoltore lì presente per i viandanti che siano vecchi o nuovi amici
il ruolo del banchetto è accogliere la vita.
Vi aspettiamo
saremo lì fino al tramonto per gustarci insieme uno dei nostri succhi,
per fare una chiacchierata
al tiepido calore del sole che tramonta quasi sempre dietro la collina.